Dogane e Monopoli via alla fusione … ma con cautela!!!!!

   Durante la riunione del 27 luglio il Direttore dell’Agenzia ha terminato l’illustrazione del percorso di accorpamento dell’Agenzia delle Dogane con l’Agenzia dei Monopoli, e l’istituzione degli UDM (Uffici Dogane e Monopoli).

L’accorpamento comporterà, tra l’altro, la soppressione di circa 50 SOT tra Dogane e Monopoli, per molte di queste non si tratta di una vera soppressione ma, più semplicemente, di un cambio di nome.

Il dato che ci preoccupa fortemente è quello della effettiva soppressione (una decina di sedi circa) delle SOT Dogane in giro per l’Italia. E’ vero che per qualcuna si tratta di semplice riallocazione in uffici distanti tra loro poche centinaia di metri (vedi SOT di Chiasso) come è stato detto dal Direttore stesso ma è, per noi, vero che ogni volta che si chiude un ufficio questo rappresenta un passo indietro. Un passo indietro verso il territorio perché si sopprime un presidio, un passo indietro verso i lavoratori costretti a cambiare casa (fosse anche per poche centinaia di metri) e soprattutto nel caso della SOT di Chiasso un passo indietro verso il concetto reale di frontiera in un momento storico come quello attuale in cui il concetto di frontiera è un concetto molto variabile.

Il Direttore, dietro nostra precisa e pressante richiesta, ha assunto preciso impegno a istituire un tavolo nazionale prima e locale poi in cui discutere di tutti gli istituti contrattuali e normativi per accompagnare i colleghi coinvolti o travolti da questa riorganizzazione verso le nuove sedi di lavoro.

Ma questo non ci fa stare tranquilli per cui abbiamo ribadito che non ci sarà da parte nostra condivisione a nessuna riorganizzazione se non saremo certi della tutela di ogni singolo lavoratore.

Il problema vero è che questa Organizzazione Sindacale, a differenza delle altre, non pone al primo e forse unico posto la retribuzione delle POER e/o P.O. ma le conseguenze legate alla chiusura delle SOT.

Noi non vogliamo chiudere Uffici, con il conseguente arretramento sul Territorio della presenza dello Stato e con l’aggravio di criticità per i lavoratori che saranno interessati dalla mobilità.

Già i lavoratori si troveranno a far  – in un futuro temiamo a breve termine – ad una radicale trasformazione del lavoro quotidiano, nuove competenze, maggiori attività/responsabilità.

Non vogliamo debbano affrontare anche il problema della mobilità intesa non come richiesta di trasferimento ma come percorso spesso a ostacoli in città come Roma, Genova, Milano, Napoli ecc per raggiungere le nuove sedi di lavoro.

Ricordiamo a noi stessi, in primis, come ci siano città in cui non è così agevole spostarsi e la riorganizzazione che sta sottoponendo alle OO.SS. (che stanno assorbendo con straordinaria disinvoltura) costerà ai lavoratori notevoli sacrifici anche se la sede di lavoro restasse nella stessa città.

Siamo preoccupati come Organizzazione Sindacale ma prima ancora come lavoratori coinvolti in prima persona in questa trasformazione.

Continueremo a portare questa preoccupazione all’attenzione del Direttore, prima di discutere a quanto si ritenga giusto corrispondere come indennità a POER e PO.

                                                                                                       Per il Coordinamento Dogane

                                                                                                 Fabio Ferrarini – Gioacchino Langella

 

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