Posizioni organizzative ex artt. 17 e 18

Confintesa FP Agenzia delle Entrate

Posizioni organizzative ex artt. 17 e 18

Dopo aver risolto, in via unilaterale, la questione delle POER, l’Agenzia, nella costruzione del nuovo assetto organizzativo, ha intrapreso la trattativa per la sottoscrizione dell’accordo in merito alle posizioni ex artt. 17 e 18 previste dal vigente CCNI, da finanziarsi, per la parte a carico del fondo del personale, con circa €. 10.600.000,00. I vertici dell’Agenzia hanno proposto di avviare le selezioni per 3.000 posizioni da Capo Team e per 509 posizioni da Capo Area che si aggiungeranno alle 1.483 unità di primo livello già definite con le POER; sostanzialmente, il totale dei funzionari della III area, coinvolti nel processo di formazione del management aziendale, è di circa 5.000 unità.

Il piano, nel suo complesso, lascia sì intravedere soluzioni tecnico organizzative e operativo-gestionali ma, a ben vedere, si limita a fissare il numero complessivo per struttura (DP, UPT, CAM e CO, DC e DR) e per la parte relativa all’area territorio (catasto e pubblicità immobiliare) individua in 240 il numero delle posizioni di capo Area (legale UPT (4), servizi catastali e cartografici (65), servizi estimativi e omi (58), servizi pubblicità immobiliare (113), in 2 quelle da direttore UPT e un non precisato numero di capo team.

Il nuovo assetto organizzativo, poi, non offre spunti di rilievo sotto il profilo dell’effettiva integrazione dell’ex Territorio: il previsto tavolo di confronto tra le OO.SS. e l’Agenzia non è stato ancora istituito e, a rigor di logica, esso doveva precedere, in una lettura complessiva dei servizi catastali ed ipotecari, il confronto sulle POER per proseguire sulla contrattazione inerente le posizioni ex artt. 17 e 18.

Fortemente abbiamo criticato nel passato accordi, non sottoscrivendo nel 2006 il CCNI, che si affidavano a selezioni fondate solo su colloqui e titoli anziché edificate su percorsi formativi, o abilitativi, stabilizzati da comprovata esperienza. E, di certo, non intendiamo farlo adesso; l’accesso alle posizioni organizzative non può dipendere, specie quando si tratta di ricoprire posizioni che presentano un elevato grado di responsabilità, dal giudizio insindacabile di un nucleo valutatore.

L’Agenzia ha ritagliato, a ridosso della dirigenza, un area in cui ha fatto confluire specifiche figure (di tipo gestionale, coordinamento, professional ecc.) utilizzando lo strumento giuridico-finanziario fornito dalla legge n. 205/2017. E, poteva soddisfare le necessità organizzative agendo, un’opportuna percentuale, sulla retribuzione, correlata ai quattro gradi di corresponsione, delle POER facendovi così rientrare,se non tutte, almeno una considerevole parte delle posizioni ex artt. 17 e 18, liberando così, per ovvia conseguenza, risorse economiche.

Non è accettabile, pertanto, che l’Agenzia prospetti di attingere dal fondo, tra l’altro oggetto di continui tagli e limiti, un importo così considerevole e, a maggior ragione, se non si conoscono le risorse rese disponibili per il 2019. Nel senso che occorre parimenti dare risalto anche alle misure di welfare integrativo, alle indennità correlate alle condizioni di lavoro (front office, verifiche ecc.) divenute insopportabili per i carichi e per i luoghi di lavoro, ai premi ed ai trattamenti economici correlati alla perfomance.

Attendiamo, alla luce dell’incontro poco soddisfacente, una proposta più che convincente anche sul tema dell’effettiva integrazione dell’ex Territorio.

Il Coordinamento Nazionale

Posizioni Organizzative ex art.17 e art. 18

 

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