Smart Working: serve un cambiamento culturale.
Anche nella nostra Agenzia comincia a farsi strada un modello di lavoro “smart”: opportunità e insidie….
Come già vi abbiamo raccontato nel nostro precedente comunicato, nell’incontro del tavolo nazionale tenutosi il 15 gennaio scorso, tra le varie tematiche affrontate si è avviata la discussione sull’attivazione di ulteriori 400 postazioni di telelavoro.
Quello del telelavoro e del lavoro “flessibile” in generale nelle sue varie sfaccettature (co-working de-localizzazione..) è un tema che riteniamo opportuno approfondire in incontri “ad hoc” per la sua centralità ed importanza; perché il benessere dei dipendenti non può essere subordinato ad ostacoli organizzativi emersi nei vari contesti locali in sede applicativa!!!
Ma andiamo con ordine e cominciamo col fare un po’ di chiarezza sul tema: nella P.A. già oltre 4mila dipendenti operano in remoto (800 in più in un anno) e oggi l’8% delle pubbliche amministrazioni ha progetti strutturati di lavoro agile (contro il 5% del 2017), l’1% ha attivato iniziative informali e un altro 8% prevede progetti dal prossimo anno a conferma che quella del lavoro flessibile è una realtà in crescente espansione.
Lo “scambio” tra parte datoriale e lavoratori alla base di questo nuovo strumento è dare alle persone maggiore flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare nel proprio lavoro a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”.
Quest’ ultimo punto va attentamente monitorato, alcune esperienze raccolte in via informale tra i nostri iscritti ma che vogliamo allargare tramite un questionario ad hoc da compilare in via del tutto anonima sul nostro sito ha fatto già emergere alcune criticità di non poco rilievo!!
Serve un cambiamento culturale lo diciamo a gran voce!!!!!
Lo Smart Working sia nel settore pubblico che privato registra un trend di crescita che risulta facilmente comprensibile alla luce dei benefici di produzione che apporta alla parte datoriale, sul punto si veda uno studio dell’ Osservatorio del Politecnico di Milano che stima ben un 15% di crescita della produttività!
Se ai lavoratori si da un miglior equilibrio “ vita privata-lavoro”, l’organizzazione e la società tutta non può che giovarsene anche in termini di tempi ed inquinamento collegati agli spostamenti, specie nelle grandi aree metropolitane.
La nostra O.S ha una semplice chiara proposta sul tema nell’ immediato:
un tavolo negoziale nazionale permanente “ad hoc” in cui si affrontino le varie criticità che si vanno delineando in sede applicativa , perché le opportunità devono essere date in modo paritario a tuti i lavoratori che non devono fare le spese di disfunzioni legate a contesti organizzativi locali.
Come sempre vi terremo informati
L’ufficio stampa