TEMPUS FUGIT
Ci dobbiamo rammaricare di non essere stati avvisati o coinvolti sul fatto che la data utile per l’inizio della riorganizzazione dell’Agenzia e la decorrenza delle nuove POER sarebbero coincise con il 1 giugno p.v. – a differenza da quello fino ad allora comunicato – considerando che tutti noi eravamo con i vertici dell’Agenzia fino alle 21,30.
È evidente che questa impostazione sia stata decisa evidentemente durante la notte tra il 9 e 10 maggio scorso.
Se è pur vero che qualche perplessità era emersa dall’incontro (vedete il Flash del 10.5.2019) circa la delicatezza di questa fase di transizione, noi siamo certi che ancora una volta la responsabilità dei nostri colleghi metterà al sicuro questa Amministrazione da possibili disservizi o inadempienze.
Il vero punto interrogativo è su una riorganizzazione dell’Agenzia messa in atto senza tenere conto dell’apporto del proprio personale.
In fase applicativa, Confintesa FP intende proporre a questa Agenzia che prima della stesura definitiva della graduatoria delle POER, siano ascoltati i lavoratori coinvolti, magari a livello regionale.
Questo per due ordini di ragioni.
Il primo è che, all’interno delle fasce retributive previste dalla graduatoria, riteniamo utile per la stessa Agenzia valorizzare quelle professionalità che si sono proficuamente sviluppate nel tempo.
Il secondo è che si può tranquillamente prevedere che un certo numero di colleghi, qualora assegnato a servizi di cui non hanno esperienza o per motivi logistici, ritengano di declinare l’assegnazione rendendosi però disponibili per POER di un livello inferiore: un contatto preliminare all’assegnazione definitiva consentirebbe sia di non rincorrere per un tempo indefinito le decisioni dei lavoratori che determinerebbero una graduatoria precaria, sia valutare una diversa allocazione magari più rispondente alla professionalità posseduta e comunque compatibile con le esigenze organizzative dell’Agenzia stessa.
Perdere l’occasione di fare un buon lavoro, visto che l’Agenzia ha comunque deciso di prendersi altro tempo, sarebbe un peccato, anche se hanno la facoltà di non farlo.
Naturalmente sappiamo bene che tutto viene fatto all’interno delle regole previste nel Pubblico Impiego (che sottrae l’organizzazione alla contrattazione con il personale ed i suoi rappresentanti), cionondimeno la validità delle nostre riflessioni rimangono.
Rimangono pure le perplessità circa la soppressione di 38 uffici tecnici, che in quanto accorpati restano come servizi ma, delocalizzati o meno, perdono una visibilità ed una titolarità conquistata nel tempo e che probabilmente andava mantenuta.
Anche a vantaggio dell’utenza.
Ovviamente non crediamo si possa invocare la razionalizzazione del servizio in ottica di un risparmio, specialmente se guardiamo alle elevate professionalità che vi si sono sviluppate e che obiettivamente rischiano un pesante svilimento.
Pensiamo ai colleghi che faticano a riconoscersi in questa riorganizzazione, soprattutto perché a fronte di essere un punto di riferimento certo per l’utenza, ci appaiono nebulose le prospettive di un servizio di pari importanza e dignità.
Confintesa FP ripete da tempo: il 30 giugno si avvicina a grandi falcate ed ancora non si è arrivati ad un confronto serio sulle lavorazioni affidate alla buona volontà dei lavoratori e dei funzionari incaricati artt. 17 e 18.
Ancora non si convocano le OO. SS. per discutere un nuovo modello condiviso che consenta agli uffici ed al personale di proiettarsi verso un futuro in cui ci si possa riconoscere.
Per quanto tempo ancora i lavoratori avranno la pazienza di aspettare questa Amministrazione?
Vi terremo come sempre aggiornati.
IL COORDINAMENTO NAZIONALE