CHIEDIAMO LA CHIUSURA DEGLI UFFICI PUBBLICI NON PIÙ ESSENZIALI
Prot. 74 Nota emergenza Covid 19_20.03.2020
Roma, 20 marzo 2020 prot. 74
Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Ernesto Maria Ruffini
e, p.c.
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Roberto Gualtieri
Al Ministro della Pubblica Amministrazione – Funzione Pubblica
Fabiana Dadone
Al Ministro della Salute
Roberto Speranza
OGGETTO: EMERGENZA SANITARIA NAZIONALE COVID-19 – Tutela della salute dei lavoratori e ostinata volontà dell’Amministrazione pubblica di proseguire lo svolgimento di attività istituzionali non più essenziali per il paese – Sospensione delle attività e corretto utilizzo degli istituti contrattuali previsti a favore dei lavoratori – CHIUSURA DEGLI UFFICI PUBBLICI NON PIÙ ESSENZIALI.
Con l’entrata in vigore delle ultime disposizioni contenute nel decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (G.U. 17 marzo 2020, n. 70, Edizione Straordinaria), giornalisticamente denominato decreto “CURA ITALIA”, avente ad oggetto misure straordinarie connesse all’emergenza epidemiologica nazionale da COVID-19, sono state introdotte nuove ed ulteriori misure correlate, tra l’altro, alle attività istituzionali di competenza dell’Agenzia delle Entrate (oltre che Agenzia Entrate – Riscossione), rispetto alle quali la scrivente O.S. ritiene necessario e opportuno segnalare alle SS.VV. quanto segue.
Giova premettere che le maggior parte delle misure adottate finora dal Governo, con i vari provvedimenti, sono state disposte allo scopo primario di contenere e contrastare la diffusione e/o il contagio del virus COVID-19, poi, grazie anche alla partecipazione delle Organizzazioni sindacali, sono state adottate ulteriori misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per le famiglie, per i lavoratori e le imprese.
Per quanto riguarda, in particolare, le misure correlate all’attività istituzionale svolta dall’Agenzia delle Entrate, con il decreto CURA ITALIA sono state disposte alcune importanti misure [Titoli II ( Misure a sostegno del lavoro), IV (Misure fiscali a sostegno della liquidità delle famiglie e delle imprese) e V (Ulteriori disposizioni)], volte a ridurre e/o evitare del tutto la mobilità e la presenza del personale negli uffici pubblici, così sintetizzate:
- estensione della durata di permessi retribuiti ex articolo 33 della legge n. 104/1992 (Articolo 24);
- concessione di congedi e indennità per i lavoratori dipendenti del settore pubblico (Articolo 25);
- sospensione, dall’8 marzo al 31 maggio 2020, a favore dei contribuenti, dei termini previsti per gli adempimenti e per i versamenti fiscali e contributivi (Articolo 62);
- la sospensione, dall’8 marzo al 31 maggio 2020, dei termini relativi all’attività degli uffici degli enti impositori (Articolo 67);
- misure straordinarie in materia di lavoro agile e di esenzione dal servizio (co-working, smart-working, permessi, congedi, ferie pregresse, banca ore, esenzioni, etc..), da adottare fino alla cessazione dello stato di emergenza (Articolo 87).
I prossimi giorni, o forse mesi, saranno cruciali per tentare di portare il nostro paese fuori dall’incubo in cui è piombato, è ciò sarà possibile solo se chi ha il compito di governare si convinca, e anche presto, che la salute degli individui, compresi i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate, è un diritto inviolabile tutelato dalla nostra Costituzione (Articolo 32) e come tale, mai come in questo momento di STRAORDINARIA EMERGENZA SANITARIA NAZIONALE, deve essere assolutamente anteposto ad ogni altro diritto e/o interesse generale, come ad esempio quello di (ostinarsi) a garantire la continuità di una attività amministrativa pubblica che, a seguito delle svariate misure adottate dal Governo, è divenuta oramai non più essenziale e/o di pubblica utilità.
Non va, inoltre, trascurato il fatto che, a seguito delle sempre più stringenti misure di contenimento e di contrasto dell’emergenza epidemiologica in atto, per il personale, costretto a recarsi presso le sedi di lavoro, è divenuto particolarmente gravoso, oltre che rischioso, lo spostamento casa – lavoro.
In virtù di quanto sopra evidenziato, pertanto,
SI DIFFIDA
codesta Amministrazione finanziaria a voler disporre l’immediata sospensione delle attività non più indifferibili ed essenziali e/o la conseguente chiusura degli uffici divenuti non più indispensabili per il proseguimento delle attività istituzionali della stessa, così da poter garantire la salute e l’incolumità di tutto il personale e delle loro famiglie.
La presente viene trasmessa, per conoscenza, ai Ministeri in indirizzo, affinché tengano conto di quanto sopra evidenziato e, magari, se lo riterranno opportuno, in base alle loro competenze, fornire assistenza e collaborazione all’Amministrazione finanziaria.
Cordiali saluti.
Segretario Generale
(Claudia Ratti)