E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE
Ebbe sì la nostra battaglia ha dato i suoi frutti perché a seguito delle nostre segnalazioni e dopo l’intervento del Ministero della Funzione Pubblica, l’Agenzia delle Entrate, con alcune note del 31/03/2020 ha finalmente chiarito, nero su bianco, che il rientro settimanale o bimensile, non si deve fare e non può essere richiesto!
Ben inteso, non neghiamo che qualche capo ufficio già, con buon senso, aveva dato disposizioni informali che non si tornasse in ufficio (salvo richiedere l’uso delle ferie per poter «tappare» il buco di quel giorno settimanale) ed a costoro riconosciamo il coraggio di aver voluto non accodarsi alla schiera di quanti, vuoi per miope ottusità burocratica, vuoi per pavidità di poter violare qualche articolo o qualche comma, si erano abbarbicati in posizioni del tutto insostenibili di un presunto «legalismo». Diciamo «presunto» perché abbiamo dimostrato che qualunque disposizione che richiedesse rientri settimanali era stata superata dalla recente normativa d’urgenza.
L’Amministrazione centrale non era stata di aiuto perché se da una parte, a voce, dichiarava alle OOSS, e lasciava capire tra le righe ai dirigenti, che richiedere il rientro settimanale era folle, dall’altra non osava metterlo nero su bianco limitandosi a testi contorti che non risolvevano nulla.
A questo stato di caoticità la nostra sigla si è opposta, chiedendo insistentemente, come dimostrano le numerose note scritte fin dalla fine di febbraio, che fossero date indicazioni precise e non si continuasse a tergiversare: non era più tempo per il «legalismo» della burocrazia, ma il tempo di salvare le persone, eventualmente anche a discapito del funzionamento della macchina burocratica. La nostra insistenza è stata premiata ed alla nostra nota del 23 marzo scorso è intervenuta la Presidenza del Consiglio ribadendo la giustezza delle posizioni assunte da Confintesa FP. A questo punto l’Agenzia delle Entrate si è dovuta adeguare e scrivere, nero su bianco, le parole che tutti i lavoratori si aspettavano.
Noi peraltro siamo convinti che non sia stato un atto di forza bruta ad aver abbattuto un avversario ma che, anzi, la nostra lotta sia stata anche per, e non contro, i vertici dell’Agenzia che hanno formalizzato quello che, ci auguriamo, avrebbero sempre voluto. L’auspicio che proviamo a darci è di un dialogo sincero e sereno, privo di preconcetti ingenerati da una passata politica che demonizzava a prescindere il dipendente pubblico.
Un’ultima considerazione. Abbiamo dichiarato ai lavoratori che non ci saremmo fermati finché non avremmo ottenuto quello che richiedevamo, perché siamo un giovane nucleo sindacale nell’ambito delle Agenzie delle Entrate ma abbiamo le idee molto chiare. Oggi l’abbiamo dimostrato.
Sperando che non ce ne sia più bisogno, siamo disponibili a gestire ulteriori segnalazioni.
Segretario
Generale
(Claudia Ratti)