CESTINATO LO SMART WORKING

Confintesa FP Agenzia delle Entrate

Dal 15 ottobre 2021 il lavoro in presenza è tornato ad essere, per volontà del Ministro Brunetta, la modalità di svolgimento ordinaria della prestazione lavorativa nelle Amministrazioni pubbliche e l’Agenzia delle Entrate ha convocato i sindacati il 28 ottobre 2021 per discutere delle modalità di rientro in ufficio di tutto il personale in “Smart Working”.

Considerando l’atteggiamento rigido ed arroccato dei vertici dell’Agenzia su una posizione filogovernativa, la discussione era unilaterale in ogni caso Confintesa FP, presente alla riunione, ha evidenziato che il rientro in ufficio:

  1. non è giustificato da esigenze di produttività visto che l’operatività è stata comunque garantita (molto spesso incrementata) dal personale in modalità agile.
  2. deve avvenire, in primo luogo, garantendo la massima sicurezza dei dipendenti negli ambienti di lavoro e  va tenuto conto, che in questo periodo la curva dei contagi sta tornando a salire e la decisione di far rientrare in presenza i lavoratori è decisamente poco razionale.
  3. Aumenta il rischio contagio per tutti i lavoratori costretti a spostamenti anche con i mezzi pubblici, ormai nuovamente affollati, ammesso che gli uffici siano luoghi sicuri ove svolgere regolarmente le attività lavorative.  Per i lavoratori residenti fuori regione e costretti al pendolarismo il rischio è ancora più alto.

I lavoratori in smart working hanno assicurato lo svolgimento delle attività istituzionali, spesso anche aumentandone la produttività; quindi, perché non è una modalità da valorizzare risolvendo le inefficienze, individuando, isolando e risolvendo le problematiche nei casi in inefficienza?

Per le stesse ragioni abbiamo proposto il co-working se vi siano postazioni disponibili in favore dei lavoratori residenti fuori regione. Nonostante la nostra linea sia stata condivisa anche da altri Sindacati l’Amministrazione si è arroccata su una posizione rigida priva di aperture.

L’auspicio è che la situazione non degeneri perché in caso contrario, laddove dovessero aumentare i casi di covid tutti i dirigenti che hanno presto risposto all’appello Brunetta potrebbero essere chiamati a rispondere delle conseguenze delle loro decisioni, qualora si accertasse che la prestazione lavorativa, in questa fase delicata in cui i contagi stanno risalendo, poteva essere svolta in remoto senza alcun pregiudizio per l’operatività dell’ufficio.

Certo è che le Amministrazioni pubbliche (a differenza dei lavoratori privati) non sono riusciti a salvare le uniche esperienze positive ai quali il COVID ci ha costretto lasciando ed anzi incrementando lo smart working in presenza di accertata produttività, adeguando i sistemi e organizzando in modo nuovo la pubblica amministrazione, anche ascoltando le esigenze dei lavoratori.

Una grande opportunità persa e, purtroppo, non l’unica dal canto nostro continueremo ad attivarci perché qualcosa possa cambiare.

Il Vice Coordinatore
(Salvatore Spina)

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