E intanto, corre corre corre la locomotiva…

Come noto ormai a tutti i funzionari dell’U. D. di Varese e relative SOT, dopo anni di summit, incontri ad alto e medio livello, discussioni, tavoli bilaterali Italo-Elvetici, riunioni con la G. di F. ed il Corpo delle Guardie di Confine Svizzere, a breve (17 dicembre2017) verrà attivata la linea ferroviaria Varese-Mendrisio.

Sembrerebbe il coronamento di un’importante obiettivo e, probabilmente, lo sarà per l’utenza che fruirà del servizio.

Peccato che l’Amministrazione, nel tempo, abbia espresso diverse proposte (tutte al ribasso per gli interessi dei lavoratori) fino all’ultima del 4 luglio u. s. nella quale si comunica che solo il servizio dei “ tax-free” verrebbe delegato alla SOT di Gaggiolo, mentre la restante parte dell’attività, vale a dire il Servizio Viaggiatori (verbalizzazioni degli illeciti amministrativi e penali, sdoganamenti a seguito viaggiatori e relative incombenze) dovrebbe essere gestito attraverso l’istituto della reperibilità per cui “un funzionario” dovrebbe andare, a chiamata dalle ore 05.00 alle ore 01.00 (questo l’orario d’esercizio della linea) e su attivazione della Guardia di Finanza ad assolvere alle molteplici incombenze che il servizio inevitabilmente comporterà.

La proposta viene giustificata dalla Parte Pubblica e, purtroppo, dalla ormai cronica carenza di personale, peraltro riconosciuta dalla stessa Direzione Centrale anche se c’è ancora qualcuno che afferma che la valutazione di tale carenza non sia corretta (sic!) e dalla ristrettezza dei fondi a disposizione.

Nonostante le ragionevoli considerazioni, suggerimenti e migliorie proposte dalla scrivente O.S. finora non si è venuto a capo di nulla e ogni volta le situazioni proposte risultano sempre peggiorative per i lavoratori.

Tra l’altro ogni dato utile, spunto di riflessione o reale esigenza vengono puntualmente e costantemente ignorati e non considerati, anche con l’uso strumentale e distorto, di grafici, istogrammi, cifre, numeri, tutto ricondotto attraverso lo strumento della PPC (Programmazione, pianificazione e controllo) che da strumento d’analisi propositivo si è trasformato, negli anni, in uno strumento attraverso il quale ridurre tutte le attività della P.A. a meri “prodotti e flussi” per la cui realizzazione pare che non ci sia più spazio per la professionalità, l’esperienza, la formazione, la dignità dei funzionari e, non da ultimo, l’assegnazione di risorse umane ed economiche. La PPC è divenuto un totem intoccabile, un oracolo che ha una risposta per tutto e il resto (diritti dei lavoratori) diventa secondario.

Insomma il leitmotiv degli ultimi anni nella nostra Amministrazione è che bisogna assolvere i propri compiti e gestire i servizi (anche di grande responsabilità) in cambio di niente, qualunque siano le reali ed evidenti esigenze.

Fare le “nozze con i fichi secchi”, è circostanza tristemente nota nei nostri Uffici.

Secondo Federazione Intesa, invece, il nuovo Servizio ferroviario internazionale deve essere unico, come avviene in tutti gli uffici viaggiatori delle dogane di confine, senza alcuna distinzione tra tax free, dichiarazioni di valuta, controlli doganali ecc..

Si può assegnare il nuovo servizio alla SOT di Gaggiolo o creare una struttura a Varese, come all’inizio previsto, ma lo “spezzatino“ delle funzioni non ha alcun senso perché crea una grave diversità di trattamento, anche economico, tra funzionari e impone enormi sacrifici personali ai colleghi “costretti “ alla reperibilità.

Il vero problema è che al Servizio Viaggiatori che dovrà nascere dovranno essere assegnate risorse umane ed economiche ad hoc; senza questi presupposti non può esserci accordo alcuno.

Si vuole far partire il servizio scaricando sulle spalle dei lavoratori tutte le responsabilità inerenti un servizio gravoso e delicato.

Non è concepibile che le carenze, l’improvvisazione e la mancanza di una vera programmazione e visione generale dei problemi possano essere risolte a spese dei lavoratori.

Cosa significa, infatti, assegnare il personale, normalmente impegnato in altri e diversi lavori completamente distanti, in un servizio con incarichi occasionali e a rotazione non avendo mai svolto servizio viaggiatori? Mandarli volutamente allo sbaraglio.

Chi ha esperienza specifica del servizio conosce quali e quante problematiche bisogna affrontare caso per caso (sequestro di droghe, armi, valuta, farmaci, opere d’arte, ecc.) e quali ricadute sul piano delle responsabilità possono verificarsi per i funzionari.

Si dice che saranno fatti appositi corsi per migliorare la formazione. Ma a parte che, ad oggi, non si è visto niente, basta un semplice corso o qualche giorno di affiancamento per essere in grado di affrontare un servizio con tante e tali problematiche?

Ci si “nasconde dietro un dito”, rifiutandosi di comprendere che un servizio ferroviario attivo dalle 05.00 alle 01.00, per ora con una linea e fra un anno con l’attivazione di una seconda linea che servirà anche l’aeroporto internazionale di Malpensa, inevitabilmente comporterà esigenze di non poco rilievo e che potrà essere fonte di verbalizzazioni tra le materie più disparate tanto in termini di orari che per tipologia di materia, se non altro per la mole e la diversità dell’utenza che fruirà di tali linee ferroviarie.

 

Si ha l’impressione che questa tipologia di servizio non sia ben conosciuta dalle parti.

Ma, a quanto pare, tutte queste considerazioni di semplice buon senso, sono viste e vissute come atteggiamenti pretestuosi, fumo negli occhi. Certamente il tempo trascorre inesorabilmente mentre la data dell’attivazione del Servizio si avvicina. Sorge il sospetto che l’Amministrazione voglia giungere ad un passo dall’avvio dello stesso per poi affermare che i tempi ormai sono troppo stretti per porre dei correttivi, bisogna coprire le attività d’istituto poi si vedrà… C’è in ballo un accordo internazionale, che diamine! Insomma, “campa cavallo che l’erba cresce”!

Molte parole sono state spese circa la formazione; non sappiamo quando verrà attivata e per quali funzionari visto che il precedente interpello, per quanti si fossero voluti rendere disponibili a tale servizio è andato deserto. Tutto tace, nulla si è più mosso.

Siamo a pochi mesi dall’attivazione del Servizio, quale altra sorpresa ci riserverà l’Amministrazione?

La domanda non è retorica dato che l’Amministrazione si è preoccupata di mettere, “nero su bianco”, che in assenza di volontari che si rendano disponibili per tale Servizio, la Direzione dell’U.D. di Varese vi provvederà d’autorità.(SIC !)

Altra domanda retorica: durante le ore di reperibilità al mattino dalle 05.00 o la sera a mezzanotte i funzionari possono essere obbligati ad utilizzare il mezzo proprio per raggiungere la stazione ferroviaria di Varese?

A questo punto sorge spontanea una domanda: a chi giova tutto questo? Chi ne trae beneficio? Certo non i lavoratori. Forse neanche all’Amministrazione per i problemi, anche di visibilità internazionale, che ne deriveranno. E allora? Gli antichi latini dicevano: cui prodest scelus, is fecit. Colui cui il fatto porta vantaggio, egli l’ha compiuto. Chi ha vantaggio da queste soluzioni pasticciate e senza costrutto? Non è una interessante domanda?

In definitiva cosa si chiede:

  1. L’assegnazione di risorse umane ed economiche (peraltro contrattualmente previste).
  2. La strutturazione di un Servizio apposito o S.O.T. con le relative attribuzioni.
  3. L’identificazione di un Responsabile anche a cui poter far riferimento, per le molteplici difficoltà che si sarebbero potute riscontrare durante il servizio.
  4. Poter valutare anche i rischi in termini di incolumità legati a tale particolare servizio.

Su questi temi si è assistito ad un gioco delle parti senza risposta alcuna.

L’incontro del 4 luglio scorso ha rappresentato una mera presa d’atto delle proposte dell’Amministrazione, rispetto ad iniziative i cui contorni sono ad oggi privi della dovuta completezza, trasparenza e coerenza.

Non esiste, ad oggi, documento alcuno che possa anche lontanamente assomigliare ad un accordo che dia anche solo una parvenza di risposta certa rispetto alle molteplici difficoltà rappresentate.

Tutto concorre, di fatto, affinché ci siano le premesse perché tale Servizio nasca sotto i peggiori auspici, con l’unica certezza di scaraventare direttamente sui lavoratori i problemi e i disagi che tale realtà comporterà.

Questa riflessione nasce anche dalla speranza che, seppur con grave ritardo, l’Amministrazione, le OO.SS. e la RSU si attivino per dare il giusto riconoscimento in termini di risorse (personali ed economiche) all’U.D. di Varese poiché, in difetto, tale Servizio andrà a compromettere non solo la vita professionale dei funzionari dell’Ufficio principale ma andrà ad inficiare anche il funzionamento dei singoli servizi, tramutando un’opportunità di crescita in un boomerang dalle spiacevoli conseguenze.

Vi terremo aggiornati!

 

Il Vice Coordinatore Nazionale                                                             Il Coordinatore Nazionale

               Massimiliano Lanci                                                                                           Walter Marusic

 

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