UFFICIO DELLE DOGANE DI VARESE: A PROPOSITO DI R.S.U. E NON SOLO…
«Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta»
(Sir Winston Churchill)
In questi giorni, come inevitabilmente accade molte OO.SS., ciascuna secondo i criteri ad essa più affini, si sono attivate per sostenere le proprie ragioni, per rivendicare i propri meriti (presunti) ed evidenziare i demeriti altrui (altrettanto presunti); particolare impegno è stato posto per palesare a “gran voce” le motivazioni per le quali colleghe e colleghi dovrebbero riporre una incondizionata fiducia nei “soliti sindacati” con il prossimo voto (17-18 e 19 aprile) per il rinnovo della R.S.U.
Come purtroppo ormai molto di moda, soprattutto in campo politico, c’è sempre la tendenza, particolarmente da parte di qualche sigla, a “buttarla in caciara” nel presupposto che le grida oltre lo spartito, le accuse infuocate e le dichiarazioni provocatorie possano trovare consenso e appoggi da parte dei lavoratori. C’è qualcuno che pensa che nella propaganda sindacale tutte le tesi più strampalate siano possibili e ammissibili, per cui fare comunicati dai toni più o meno accusatori e campati in aria, far girare voci di corridoio false, alla fine, possano alimentare un circuito nel quale le “chiacchere” inutili, i sottintesi senza costrutto, le allusioni false e gli ammiccamenti del “volemose bene”, che hanno l’unico scopo di buttare fumo negli occhi e ingannare i lavoratori, possano prevalere. Si vorrebbe portare questa campagna elettorale ad accendere oltremodo i toni così cedendo il passo alla “macchietta” piuttosto che ai contenuti, tentando di nascondere anni di inerzia, di insufficienza, di accordicchi (anche sottobanco) e di arroganza. Noi, alla parodia del sindacato, preferiamo l’autenticità, la concretezza, la trasparenza, il rispetto della dignità dei lavoratori e l’umiltà di chi si pone al servizio degli altri.
Questo Coordinamento Nazionale, sin dalla sua costituzione, tanto presso l’Ufficio delle Dogane di Varese come in altre sedi, ha sempre mantenuto una linea di pensiero e d’azione non solo coerente con la storia delle persone che lo compongono (poiché sono sempre gli uomini a fare la differenza in tutti i contesti) ma doveroso per il rispetto di coloro che si rappresentano.
Evidentemente a qualcuno non piace un sindacato che non accetta i soliti giochini, che si sottrae al baratto dei diritti dei lavoratori con altri interessi, che non cerca “simpatie” dalle controparti, che si batte per il rispetto delle regole.
Oggi tutte le colleghe e colleghi dell’Ufficio delle Dogane di Varese e Sezioni Operative Territoriali dipendenti hanno una grande possibilità di cambiamento radicale rispetto al passato. Noi chiediamo un piccolo ma fondamentale “sforzo” utile prima di tutto a se stessi ancorché al sindacato.
Al di là delle chiacchere e della propaganda, chiediamo di riflettere sui seguenti punti:
- negli ultimi 3 anni la RSU (sempre incompleta perché due componenti sono risultati sempre assenti) si è riunita solo 3 volte, per il budget di sede e basta!
- Quali componenti della R.S.U. abbiano partecipato agli incontri sindacali (assenti sempre gli stessi) e cosa abbiano detto o non detto per sostenere le ragioni e gli interessi dei lavoratori per i quali qualcuno, parrebbe volersi ergere a baluardo…
- Quante assemblee sono state indette dalla RSU in tre anni (nessuna, però ne è stata promessa una). E’ quantomeno bizzarro che eminenti sindacalisti non trovino il tempo per un confronto con i lavoratori. E dire che di problemi in questi ultimi tre annice ne sono stati tanti (budget di sede, servizio ferroviario, sicurezza, salute dei lavoratori, carenze d’organico, impiego del personale, ecc.) ma forse qui si pecca d’ingenuità. Si sa che a Varese i lavoratori si ascoltano nel chiuso degli uffici, in conciliaboli più o meno segreti per richieste più o meno inconfessabili….
- Vi ricordate il budget di sede? Ebbene, tranne rare eccezioni, non si è riusciti a capire con quali modalità e criteri sia stato elaborato nel passato. Sul tavolo abbiamo ricevuto il pacchetto completo già “cotto e mangiato”. Prendere o lasciare. Molti hanno deciso di prendere anche a scapito dei diritti dei lavoratori. Il confronto al tavolo è avvenuto in un’atmosfera surreale. Tutti erano d’accordo tranne due. Peccato. Un’altra occasione persa per le tasche dei colleghi. In compenso, per quest’anno, si è preferito opportunamente rinviare a dopo le elezioni. Non si sa mai che i lavoratori si possano arrabbiare.
- Molte, troppe volte su tanti temi che hanno visto coinvolto sia l’U.D. di Varese che le sue S.O.T. al tavolo sindacale ci sono state prese di posizione poco commendevoli.
Infatti, si è imposta l’abitudine di “aggiustare” i verbali descrivendo interventi inesistenti o contraddittori o, addirittura, contrari agli interessi dei lavoratori. Con ciò ingannando gli stessi lavoratori che, a parole, dovrebbero tutelare. Sembra che ognuno faccia il gioco delle parti, nascondendo atteggiamenti di subordinazione e timore reverenziale, a pensare bene, nei confronti dell’amministrazione.
- Per ultimo, ma non certo per ordine d’importanza, per troppe volte abbiamo assistito a particolari situazioni di privilegio personale che hanno avuto come protagonisti sindacati e sindacalisti, privilegi spacciati come necessarie garanzie. E per questo se ne mena pure vanto. Tutto ciò non fa che confermare una certa “vulgata”, ormai di moda, che vuole che si faccia attività sindacale per interessi personali o circoscritti agli amici e amici degli amici.
Non si comprende che così facendo si dà corpo e ragione ai più biechi e retrivi luoghi comuni, ma basta un cattivo esempio a confermare i cattivi pensieri.
Colleghi non se ne può proprio più !!!
Si potrà essere in accordo o in disaccordo con queste considerazioni ma questa è la realtà vera e inoppugnabile.
Sovente, di fronte a problemi che richiedevano prese di posizioni nette e anche dure si è preferito fuggire “a gambe levate” mortificando il confronto; l’idea di dover palesare davanti a tutti o peggio ancora vedersi mettere a verbale le proprie posizioni, ha condotto a contorsionismi degni del “Circo Barnum”, pur di sottrarsi a tale “rischio”. Ne sono prova ancora oggi, verbali non sottoscritti e ormai dimenticati nel tempo… come di contro, altri fatti sottoscrivere in gran fretta, per poter successivamente essere utilizzati come bandiera, per dilatarne a dismisura i contorni e gli intendimenti.
Siamo convinti che i lavoratori siano pienamente in grado di poter fare le proprie riflessioni, senza che nessuno ne stimoli l’intelligenza che indubbiamente non manca.
Quello che ci permettiamo di fare, con questo comunicato, è un semplice invito a corroborare la propria manifestazione di voto basandosi su fatti, documenti, assemblee, incontri sindacali; insomma dati incontrovertibili e non su vacue parole che hanno tanto il suono del raggiro, della presa per i fondelli, della lusinga, del vanto che, per quanto attraente possa sembrare, nasconde sempre un’insidia i cui effetti, purtroppo, le lavoratrici e lavoratori dell’U.D. di Varese e relative S.O.T., da troppi anni già provano sulla loro pelle.
Noi abbiamo un unico intento: tutelare gli interessi di tutti i lavoratori. Sul tavolo mettiamo la cosa cui teniamo di più: la nostra onestà e credibilità.
Cambiare oggi è possibile: a voi la scelta. Ora la parola passa alle urne e come si dice al tavolo della roulette: «les jeux sont faits rien ne va plus!»
Roma, 14 Aprile 2018.
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