BUMBA!!! (lavorare per chi, lavorare per cosa)
Nel cuore dell’Africa nera c’era una feroce e bellicosa tribù guerriera. Un giorno vennero fatti prigionieri due uomini bianchi. I due malcapitati furono legati ad un palo al centro del villaggio, di fronte al Re con intorno i suoi guerrieri. Il Re, un uomo imponente dall’aspetto feroce, con i segni di mille battaglie, disse: “Non siamo abituati a fare prigionieri. A voi la scelta: bumba o morte?”. Il primo prigioniero ovviamente non ci pensò su e scelse: “Bumba!” . Il Re, con un gesto solenne, fece slegare il prigioniero e, a cominciare dal Re e poi a seguire tutti gli altri guerrieri del villaggio, torturarono il prigioniero, fino a quando ne morì. Quando il secondo prigioniero fu obbligato alla scelta, con ancora negli occhi lo strazio della sorte del suo compagno, questi scelse subito la morte. Il Re, accigliato, rispose: “E sia”. Poi, con un sorriso, “Ma prima … un poco di tortura…”
Con un sorriso amaro, questa storiella ricorda, con le dovute proporzioni e prospettive, la realtà che ci si prospetta.
Magari la morte non è ancora quella fisica, ma si avvicina quella “politica”.
Ormai da tempo l’Agenzia ed i suoi lavoratori vedono ridursi progressivamente ma inesorabilmente i loro spazi di manovra, nel silenzio indifferente della politica.
Nonostante lo strombazzare vano sulla lotta all’evasione, cui con meraviglia si aggiunge anche il Presidente della Repubblica, nulla si è fatto in concreto, benché i lavoratori abbiano fatto sentire la loro voce indicando priorità e prospettando soluzioni.
Un Governo negligente, che con colpevole ritardo ancora non ha saputo indicare il vertice dell’Agenzia (che avrà bisogno di tempo per entrare nel vivo dei suoi poteri) ignorando per di più il Comitato di Gestione ormai scaduto; una politica indifferente che, sempre distratta dalle più svariate fantasiose alchimie politiche, ignora sistematicamente la voce dei lavoratori dell’Agenzia che si vedono tagliare i fondi destinati al personale.
Si chiede la guerra, si offre la bumba.
Chi è il Re? Chi sono i guerrieri? Fate voi.
Ma di sicuro i prigionieri siamo noi, i lavoratori.
Ci aspettiamo che nella civile Italia, patria di eroi, navigatori e di santi le indicazioni (spesso contraddittorie ed incomprensibili, quando ci sono) siano sostenute con coerenza, fatti e risorse.
In questa povera Italia, patria anche di evasori, corruttori e concussi, amministratori da Libero Stato di Bananas e politici vari di dubbia efficienza, a noi che ci sbattiamo per trovare quello che viene nascosto, a noi che tra mille difficoltà viene chiesto di recuperare le risorse che mancano (per tutti), a noi … solo “bumba”.
Mica si può pensare che vada sempre così …
IL COORDINATORE NAZIONALE
Paolo Calì