“Ei fu siccome immobile……”
Roma 12 dicembre 2019
Nonostante fosse noto che l’aria che tirava fosse magra, la realtà che emerge dagli ultimi incontri ci dice che la situazione più che magra è desolante.
Si assiste ad una Amministrazione Finanziaria priva di prospettive e di una chiara indicazione di comando e di gestione, in totale balia delle onde politiche.
Si lascia decadere il Direttore senza provvedere per tempo, si guarda con incomprensibile distacco ad un Comitato di Gestione scaduto da tempo e non rinnovato.
Si proclama la lotta all’evasione fiscale in ogni dove, si punta sul contrasto al sommerso ed all’eluso per riempire le casse statali (svuotati da chi?), addirittura si scomoda persino il Capo dello Stato per tale battaglia… e poi ci riferiscono che nella manovra finanziaria non è previsto un euro per l’Agenzia delle Entrate…
Nella migliore delle ipotesi viene da ridere.
Nell’immediatezza delle nostro quotidiano, oggi come non mai vediamo che non vi è nulla all’orizzonte, che sulle posizioni artt. 17 e 18 che a 20 giorni dalla scadenza non vi è nessuna novità, come già accaduto negli anni passati.
Confintesa FP stavolta sarà ancora più rigida: non digerirà l’ennesimo rinvio pasticciato, non digerirà l’ennesimo schiaffo ai funzionari dell’Agenzia che patiscono i fallimenti delle ultime vorticose riorganizzazioni.
Confintesa FP, nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini (quelli che vogliono uno Stato che funziona) chiede chiarezza sul futuro organizzativo dell’amministrazione e sul ruolo delle posizioni ex art. 17 e 18:
- riforma dei criteri di distribuzione e assegnazione delle posizioni art. 17 e 18;
- ridefinizione dell’accordo sindacale del 2010 che legava l’istituzione dei cosiddetti “team” a fattori meramente numerici;
- assegnazione dei team e dei capi area in base alle effettive necessità dei territori e delle realtà (banalmente Milano non è Campobasso, e le due realtà vanno gestite con criteri organizzativi specifici);
- riforma del sistema di finanziamento delle posizioni art. 17 e 18.
Ribadiamo che gli snodi artt. 17 e 18 e la questione POER, se da un lato sono il segno della imprescindibile necessità di un coordinamento intermedio, dall’altro sono il sintomo di un disordine organizzativo latente di cui i lavoratori non dovrebbero pagare il prezzo.
Vi terremo informati sugli sviluppi.
IL COORDINATORE NAZIONALE
Paolo Calì