VA.L.E.: Dalla Sperimentazione all’Etichettatura, un Sistema che umilia i Lavoratori dell’Agenzia
Si concluderà il 31 dicembre la sperimentazione di VA.L.E., il sistema di valutazione della performance adottato dall’Agenzia, che a partire dal 1° gennaio 2025 si trasformerà in un vero sistema di etichettatura dei lavoratori.
Uno strumento concepito per valorizzare le competenze e migliorare le performance, si è rivelato finora, nei fatti, un meccanismo diabolico che giudica e classifica i dipendenti, equiparandoli a prodotti da etichettare.
Obiettivi impossibili da raggiungere per insufficiente organizzazione, contesti lavorativi stressanti, criteri di valutazione ingiusti e condizionati dalla curva gaussiana, sono solo alcune delle criticità che affliggono il sistema VA.L.E.
Le criticità sopra evidenziate stanno trasformando VA.L.E. in una un’arma a doppio taglio che da un lato demotiva il personale e dall’altro riduce la produttività.
Confintesa FP dice basta a un sistema che non solo non funziona, ma che mortifica chi ogni giorno, si impegna per garantire il buon funzionamento dei servizi erogati dall’Agenzia.
In questi ultimi tre anni di sperimentazione la classe dirigente, nella veste di improvvisato valutatore, priva di una adeguata formazione non è stata in grado di garantire valutazioni imparziali ed oggettive né tantomeno potrà farlo a partire dal 2025 dopo un breve periodo di formazione.
A maggior ragione se questo delicato compito di valutare i propri collaboratori verrà attribuito ai facilitatori, che seppure bravi e preparati professionalmente, per l’impatto che VA.L.E. ha sugli aspetti economici e sulla dignità dei lavoratori, sarebbe meglio esentarli.
Siamo sempre più convinti che se VA.L.E., entrerà in gioco, anche con le recenti innovazioni previste nell’informativa del 17 ottobre comunicate dall’ Amministrazione alle OO.SS., sia per le progressioni economiche che i passaggi di area, aumenteranno maggiormente le divisioni e il contenzioso, col rischio di creare un ambiente tossico, difficile da gestire.
Il termine etichetta spesso utilizzato per valutare o meglio qualificare i dipendenti fra i meritevoli e non, dà l’idea che una volta assegnata l’etichetta se la dovranno portare per sempre. La valutazione non deve servire per etichettare ma per capire come stimolare e incentivare il miglioramento della performance mediante un serio percorso formativo.
È stato evidenziato anche dal Presidente dell’ARAN in un articolo del 8 ottobre scorso pubblicato dal Messaggero, che il sistema valutazione presenta numerose distorsioni e rischia di avere conseguenze devastanti sulla vita professionale e personale dei lavoratori e sui servizi alla collettività.
La sperimentazione, le segnalazioni dei colleghi e le loro considerazioni sono state molto utili per sciogliere alcuni dubbi e arrivare alla conclusione, che VA.L.E. può e deve essere migliorato, ma per farlo bisogna adottare criteri più trasparenti, più oggettivi e che le valutazioni vanno fatte solo dopo un’adeguata formazione dei valutatori; che le valutazioni vanno mutuate in base al contesto lavorativo, tenendo conto delle difficoltà, delle effettive competenze e dell’impegno all’interno del team di ogni singolo lavoratore.
E che questo sistema può funzionare solo se ci sarà più lealtà e collaborazione fra valutatore e valutato. Diversamente non vale la pena adottarlo.
In pratica VA.L.E. si può varare solo quando funzionerà a meraviglia, altrimenti si rischia di affondare in una marea di ricorsi. Auspichiamo che nessuno abbassi la guardia facendo finta che tutto va bene.
Roma, 23 ottobre 2024
Il Coordinatore Nazionale
Salvatore Spina