SERVIZIO ESTERNO: CROCE E DELIZIA

La questione dei Servivi Esterni è un tema particolarmente delicato che sta molto a cuore a vari colleghi per cui esso è, come si suol dire, «croce e delizia»: delizia per via della possibilità di intascarsi un po’ di soldi, croce per le criticità che l’incarico comporta.
Soffermandoci su quest’ultimo aspetto, vari colleghi hanno espresso in passato molte lagnanze in particolare sull’annoso problema del «mezzo». Tale aspetto è tornato prepotentemente di attualità con la pandemia Covid che ha reso ancora più improponibile l’uso del mezzo pubblico per detti spostamenti.
Infatti in questa fase storica, proporre ai colleghi mettersi a rischio contagio su autobus o metropolitane per potersi recare in ispezione ad imprese o a collaudare rilievi di immobili è assolutamente neanche da ritenere come una possibilità tra le varie alternative. Infatti l’amministrazione non può assolutamente prendersi la responsabilità (morale prima ancora che legale) di consigliare, suggerire o anche solo prevedere come possibilità, che i propri dipendenti, in orari di servizio, possano rischiare di infettarsi su mezzi pubblici.
Di conseguenza l’amministrazione deve obbligatoriamente prendere in considerazione altre alternative. Certamente, se ancora avessimo un parco di auto grigie di servizio, il problema non si porrebbe nemmeno; ma come ben noto negli ultimi lustri, anche a seguito di pressioni politiche e popolari, la Pubblica Amministrazione italiana con una scelta più di demagogia che di reale utilità ha intrapreso la strada della dismissione di dette tipologie di veicoli, salvo oggi pagare oggi il prezzo di questa scelta (così come di quella ancor più demagogica di abolire i buoni vecchi sportelli vetrati).

Non avendo quindi un parco auto di servizio proprio, una opzione sul tavolo è quella di ricorrere al noleggio di veicoli per l’ufficio presso società private. È una opzione che certamente ha limiti e criticità, ma che non deve essere scarta apriori. Infatti la fase storica in cui viviamo è grave ed almeno in questa fase di emergenza, la scelta di ricorre al noleggio di veicoli – come d’altronde fanno ordinariamente molte ditte private – non sarebbe sbagliata ed inoltre risolverebbe anche il problema, fonte di tante lamentele dei colleghi, «dell’usura del mezzo proprio».
Infatti, come ben noto, è prassi più che consolidata che nel servizio esterno presso gli uffici provinciali i dipendenti utilizzino un mezzo proprio, vuoi per velocità (certamente ci si impiega di meno che in pullman) vuoi anche per necessità (in molti posti i mezzi pubblici proprio non arrivano). Una prassi che è rimasta nel limbo della «concessione»: è l’amministrazione che concede di utilizzare il mezzo proprio. È noto a tutti che tale sofismo è stato ed è fonte di molti malumori tra i colleghi sia per ragioni strettamente materiali (assicurazione in caso di incidenti) sia per ragioni di principio.
Infatti non è l’amministrazione che fa un favore al dipendente «concedendogli» di andare con il proprio mezzo, ma è bensì il dipendente che fa un favore all’amministrazione mettendo a disposizione il proprio mezzo per raggiungere posti altrimenti irraggiungibili! Ed è su questo aspetto, quello del principio, ancor più che su quello materialistico dell’assicurazione, che non è più accettabile e tollerabile che i dipendenti debbano «chiedere» di utilizzare il proprio mezzo. E questo ancor di più alla luce dell’attuale emergenza: non può essere una «concessione» benevola del dirigente di turno quella di non rischiare l’infezione sui mezzi pubblici, ma un diritto del dipendente ad essere sicuro utilizzando un mezzo non promiscuo!
Pertanto, fermo restando che non può essere neanche tra le opzioni l’uso del mezzo pubblico, qualora l’amministrazione proprio non voglia indirizzarsi per il noleggio di un parco veicoli ad uso ufficio, sarà necessario che quantomeno riveda la propria posizione sul mezzo proprio non già più come una «concessione straordinaria» (salvo essere prassi corrente), ma bensì come una «richiesta» al proprio dipendente di utilizzare un proprio veicolo di cui lui sia certo della salubrità.

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