IN FILA PER TRE…
E COMPORTARSI DA PERSONE CIVILI
Nel pomeriggio di ieri, giovedì 28 aprile, si è concluso un ponderoso ciclo di riunioni (tre giornate consecutive) che ha portato alla sottoscrizione del nuovo “Accordo per l’adeguamento delle misure di prevenzione e la sicurezza”, sostitutivo di quello in scadenza il 30 aprile.
L’Agenzia, forte del mutato quadro politico-normativo orientato ad un netto incremento dei rientri in presenza, si è mostrata tenacemente refrattaria ad ogni singola richiesta di modifica della propria proposta iniziale, il che ha generato interminabili quanto animate discussioni.
Tra le nostre richieste disattese c’era l’effettuazione di tamponi a campione tra il personale, che avrebbe permesso di contrastare la diffusione del contagio dovuto ai casi asintomatici, nonché per avere maggiori garanzie circa la condivisione degli spazi fra persone sane.
Sotto altro profilo, sarebbe stato senz’altro opportuno che la distanza minima definita dall’Accordo fosse riferita alle postazioni di lavoro, e non alle “sedute”.
In particolare, la distanza tra le sedute delle postazioni di lavoro (che l’Agenzia voleva caparbiamente fissata ad un metro), grazie all’azione coesa di tutte le OO.SS. è stata estesa a due metri.
Altra significativa modifica all’impianto originario dell’Accordo è stata la previsione della dotazione a tutto il personale di mascherine del tipo FFP2 (e non meramente chirurgiche, come inizialmente previsto).
Ancora, grazie alla fermezza di tutte le OO.SS. è stata introdotta al terzo comma dell’art. 9 una specifica tutela (assente nella stesura iniziale) dei cc.dd. “fragili indiretti”, vale a dire i lavoratori conviventi con persone fragili.
Resta, comunque, il rammarico che l’Amministrazione pur di prediligere la prevalenza del personale in presenza, anche per una questione d’immagine, abbia sacrificato, almeno inizialmente, alcuni aspetti relativi alla sicurezza, respingendo una serie di proposte di buon senso, finalizzate a dare maggiori garanzie al personale in servizio, soprattutto, in considerazione del fatto che i possibili contagi possono creare problemi ai lavoratori, ai loro familiari e di disservizio negli uffici con forte carenza di organico.
Possiamo, quindi, considerarci senz’altro soddisfatti dell’Accordo sottoscritto, ovviamente vigileremo sull’applicazione delle suddette disposizioni.
Nel corso della seconda riunione, giorno 27 aprile, ci è stato trasmesso il documento relativo al Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2022-2024, , di cui avremmo dovuto discutere il giorno dopo, ma vista la consistente corposità dello stesso costituito da circa duecento pagine, di fatto ci è stata preclusa la possibilità di fare una puntuale disamina dei relativi contenuti, di cui non mettiamo in dubbio la bontà, ma, a nostro avviso, l’applicazione dello stesso, al riguardo abbiamo opportunamente fatto notare che la forte carenza di organico non può garantirne la realizzazione, perché il personale è già ordinariamente impegnato su diversi fronti, per cui non può essere impegnato su altre ambiziose attività.
Pertanto, prima ancora di parlare di qualsiasi altro progetto e argomento abbiamo richiesto all’Amministrazione di conoscere le piante organiche dei vari uffici territoriali, per prendere contezza seriamente della gravità della situazione, soprattutto, di alcuni uffici, dove per porre rimedio è necessario un cospicuo reclutamento.
Il Vice Coordinatore
(Salvatore Spina)