Si poteva dare di più

Si è concluso  ieri  11 ottobre, dopo numerose riunioni, il confronto sulla Regolamentazione del Lavoro da remoto(Smart working, Co working e Telelavoro).

Che dire…Abbiamo perso tutti una grande occasione per dare risposte più concrete alle aspettative dei lavoratori.

Noi di Confintesa FP ci abbiamo provato, fino all’ultimo incontro con il Direttore Ruffini, perché eravamo e siamo sicuri che le nostre proposte se accolte avrebbero potuto (e possono sempre) garantire notevoli vantaggi non solo ai lavoratori ma alla stessa Amministrazione.

In particolare avevamo proposto l’adozione di diversi profili orari come ad esempio quello delle tre giornate  lavorative in presenza da 6 ore senza buono pasto e le due in Smart da 9 ore o viceversa. Questa modalità avrebbe agevolato soprattutto quei lavoratori con figli piccoli e genitori  anziani, invece, l’Amministrazione, ha preferito blindare l’unico profilo orario adottato dall’inizio ovvero quello delle 7,12 ore. 

Inoltre, abbiamo ribadito la richiesta di utilizzare l’eventuale risparmio derivante dal mancato utilizzo dei buoni pasto, straordinario ecc, per riconoscere ai lavoratori almeno un indennità forfettaria per le giornate lavorate in smart.

Abbiamo promosso sempre e solo proposte di buon senso perché siamo consapevoli delle difficoltà presenti nell’organizzazione del lavoro anche se risulta necessario sottolineare che, in alcuni casi, dette difficoltà sono da ricondursi alla incapacità e alla mancanza di coraggio di qualche direttore che, in assenza di valide motivazioni, tende ad ostacolare l’adozione del lavoro agile.

Consapevoli che questa è materia di confronto e non di contrattazione dove,  a volte, bisogna avere il coraggio di prendere delle decisioni che, se anche non sono proprio ciò che speravamo che fossero, diventano necessarie per salvaguardare l’interesse comune dei lavoratori.

Per rendere meglio l’idea sembrava di assistere ad un parto travagliato, dove dopo le  prime contrazioni e le successive fasi del travaglio, il disciplinare ha visto la luce, ma solo perché qualcuno responsabilmente  ha deciso di darci un taglio netto, piuttosto che non vederlo nascere o vederlo soffrire. L’alternativa sarebbe stata quella di farlo abortire per poi, come spesso capita, dare la colpa a qualcun altro.

In questa fase finale, dopo una lunga attesa, i lavoratori  si sarebbero meritati un epilogo diverso e un approccio più lungimirante,  soprattutto da parte di quelle organizzazioni sindacali che, ci permettiamo di rammentare, sono state delegate dai loro iscritti a rappresentare i loro interessi ottimizzando le trattative e fornendo rassicurazioni e non certamente invitandoli ad “agitarsi”.

Noi riteniamo che indire oggi uno stato di agitazione sia inefficace, anacronistico e anche fuori tempo massimo, vista la ormai prossima scadenza della proroga del 31 ottobre.

A malincuore bisogna riconoscere che è mancata una vera strategia unitaria e il risultato di tutto questo è sotto gli occhi di tutti. 

Confintesa FP, per senso di responsabilità che da sempre la contraddistingue, ha condiviso questo nuovo disciplinare considerandolo, seppur migliorabile, una buona base di partenza.

Di sicuro sarà nostra cura vigilare sulla concreta e corretta applicazione delle tre modalità lavorative. A tal fine vi invitiamo a segnalare, all’indirizzo email: entrate@confintesafp.it , qualsiasi criticità, come per esempio eventuali malfunzionamenti  delle piattaforme informatiche  che incidono pesantemente sulle tempistiche delle lavorazioni e che di conseguenza potrebbero influire anche negativamente sulle  valutazioni dei lavoratori.

Adesso tocca a noi lavoratori scrivere le nuove pagine di questa lunga storia che abbiamo iniziato a conoscere già da un po’ di tempo.  Questa nuova modalità lavorativa agile ha già tracciato il suo alveo divenendo oramai un fiume in piena che segue il suo percorso, a volte tortuoso, e che difficilmente potrà essere arginato.

Confintesa FP si applicherà per far si che si  realizzino tutte le misure necessarie a garantire la migliore fruizione di queste modalità lavorative, consapevoli che solo grazie all’apporto dei lavoratori sarà possibile portare a compimento azioni e conseguire gli obiettivi definiti “sfidanti” dall’Agenzia.

Il Coordinatore Nazionale

Salvatore Spina

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