L’Agenzia cambi rotta

Entro fine mese si concluderà il ciclo di gestione della performance per l’anno 2024, si assegneranno gli obiettivi, seppur provvisori, e con i colloqui tra valutatore e valutato si dovrà giungere al c.d. patto alla definizione del piano operativo sulle attività da svolgere, come previsto dal Ministro per la Pubblica Amministrazione.
L’Agenzia delle Entrate non può sottrarsi dall’avvio delle procedure ma riteniamo sia giunto il momento di verificare puntualmente ed in maniera capillare lo stadio dello stress da lavoro correlato, del burnout, dei rischi psicosociali perché siamo convinti che una efficiente ed efficace prestazione lavorativa non deve essere scollegata dal benessere lavorativo e non è certo una nostra invenzione ma è un’affermazione supportata sia dalla normativa nazionale che europea.
Siamo convinti che parte datoriale deve fare un cambio di rotta ed invece ci giungono notizie che vanno nell’esatta direzione opposta a quella del benessere organizzativo.
Che dire, ad esempio dello smart working? Parrebbe che alcune direzioni provinciali non stiano favorendo (anzi ostacolando) l’avvio verso la modalità di lavoro agile aumentando, di fatto, tensioni e stress di cui si può e si deve fare a meno. Un atteggiamento talmente inspiegabile da apparire come una mera prova di forza.
Sempre nel solco del (non) benessere lavorativo non possiamo sottrarci dall’evidenziare quanto le lavoratrici ed i lavoratori stanno vivendo sul fronte della spending review con la soppressione di sedi dell’Agenzia. Non abbiamo ancora ricevuto alcuna informativa.
Che dire dei nuovi assunti? La dirigenza delle DDPP si fa spesso scudo di loro per fronteggiare il carico di lavoro. I neo colleghi sono dotati di una sorprendente buona volontà nell’acquisire le basi dell’attività lavorativa ed iniziano ad essere operativi.
Dall’Agenzia ci aspettiamo un cambio di rotta diversamente ci porremo innanzi ai lavoratori in loro difesa, con ogni strumento a nostra disposizione.